giovedì 25 novembre 2010

Deregolamentazione di inferenza

"A tutti i titolari di un contratto di fornitura di elettricità, siano essi famiglie o pubblici esercizi o professionisti, verrà chiesto di pagare il canone, perché, ragionevolmente, se uno ha l'elettricità ha anche l'apparecchio tv. Chi non ha la televisione dovrà dimostrarlo e solo in quel caso non pagherà", ha oggi espresso in un'intervista al Corriere della Sera il filosofo parmenideo ministro dello sviluppo economico Paolo Romani.

Potrei dire che da Cesare Beccaria in avanti si parte da un presupposto di innocenza e non di colpevolezza, e che è quest'ultima a dover essere dimostrata. Oppure, con una fine metafora, che il ragionamento di Romani equivale più o meno a sostenere che chiunque abbia un buco del culo è, fino a prova contraria, un pederasta.

mercoledì 10 novembre 2010

Ode all'entropia

O sfinge, l'onest'uomo ti ringrazi
Tra le osservabili, inosservabile
E democraticamente inacquistabile
Ti produco a costo zero e tanti cazzi
Ai miliardari.

lunedì 1 novembre 2010

Logica stringente

ing. G.: Faber, che libro hai lì sottobraccio? Ah, "Laser Spectroscopy" di Demtröder. Gran bel libro.
F.: Ah, l'hai letto?
ing. G.: No. Per questo riesco ancora a trovarlo bello.