mercoledì 11 luglio 2012

I dischi del disagio - che c'è da fare in Finlandia

Anche questo è farsi male da soli, ma con gusto. Da tempo mancava un bel disco che trasudasse malessere, alienazione, e quell'impressione che tutto quanto potesse essere fatto al contrario e con svantaggio di tutti, be', lo si sia scientemente cercato e compiuto. Mancava soprattutto nelle terre periartiche (ah, questa è una parola che ho scodellato or ora, e guarda un po' quanto sono forbito: esiste veramente, garantisce la Treccani), dove da tempo gnak e disagio non van più a braccetto, a favore di trasformazione o emigrazione.

Ci han pensato gli Oranssi Pazuzu, che con Kosmonument da buoni finlandesi pinteriani spuntano dal nulla e senza dire una parola ti versano nelle viscere un brodo scuro e torcibudella. Un grumo fuso di giri scarnissimi che virano più al doom che non al black, riverberati da tutta una pasta sonora kraut/psichedelica - per niente allegra, naturalmente, e colorata a tinte bubboniche - e in cui infine sì, blob virulenti di gnak vengono talora a galla. Un gran rimestare ossessivo di ripetizioni sfibranti e grande effetto di alienazione allucinatoria. Non sembra una gran pubblicità, eppure lo è. L'estate sarà molto peggiore, ora.



Grazie a Solomacello per la dritta, a Blackspin Music che ne ha fatto un'edizione in doppio vinile e a Sound Pollution che l'aveva in negozio. Finchè dura, qui c'è un link ad auscultationem ad babbum mortuum.

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